mercoledì 28 aprile 2021

La foresta? Un essere senziente, di Guido Dalla Casa

 (fonte: Rassegna stampa di Arianna)


Generalità

Proviamo a camminare in una foresta, in un bosco delle Alpi o degli Appennini. Cosa vediamo attorno a noi? Alberi, felci, terreno, funghi, scoiattoli, uccelli, e poi l’aria, il soffio del vento che fa stormire i rami; il sole, il cielo, le nuvole. Ci sono le relazioni fra tutti i componenti, che sono forse più significative dei singoli viventi.

Il vivente deve respirare, le piante verdi devono ripristinare l’ossigeno assorbito con la respirazione, ciascuno deve mangiare, poi lascia dei residui che sono risorse per altri esseri. Quando un vivente muore, la materia che ne costituiva il corpo è di nutrimento ad altri viventi. Come esempio, i funghi vivono sulle sostanze in decomposizione, l’erba e le altre piante vivono sulle sostanze di scarto degli animali.

domenica 25 aprile 2021

Come scrive Alessandra Viola in ‘Flower Power’, dovremmo riconoscere alle piante i loro diritti, di Fabio Balocco

 (fonte: Il Fatto Quotidiano.it)


Mi sono creato un neologismo: “piantista”.

Ecco, io mi definisco un piantista per reazione agli animalisti.

Non perché non mi piacciano gli animalisti, tutt’altro, ho tanti amici nelle loro schiere, ma perché sembrano non accorgersi di quell’altra realtà, quella vegetale, che tra l’altro ci consente di vivere.

Eppure, santo dio, la biomassa vegetale sulla Terra è enorme: equivale a 450 gigatonnellate, quella degli animali ad appena 2 gigatonnellate, quella degli umani ad un miserrimo 0,06. E, giusto per rafforzare questa mia convinzione, ecco creato il neologismo.

Del resto, nel fazzoletto di terra che ho in campagna ho fatto crescere le piante liberamente, senza forzature, in modo che trovassero il loro status ideale, in modo che dialogassero fra loro.

giovedì 22 aprile 2021

Non scherziamo con il ghiaccio, di Stefano Ceccarelli

 (fonte: Stop fonti fossili)


Cosa accadrebbe se togliamo dal freezer dei broccoli surgelati e li lasciamo all’aria a temperatura ambiente per qualche settimana? Possiamo ben immaginarlo senza fare l’esperimento: man mano che l’ortaggio si scongela il suo aspetto cambierà diventando sempre meno appetibile, il verde naturale comincerà ad imbrunirsi e un pesante olezzo invaderà la cucina. Col passare del tempo il broccolo all’inizio florido e ricco di sostanze nutrienti andrà a male trasformandosi in uno striminzito ramoscello secco, perdendo gran parte del suo peso. Oltre all’acqua che pian piano sarà evaporata, i microrganismi avranno decomposto la materia organica rilasciando CO2 e metano nell’ambiente.

martedì 20 aprile 2021

Il piacere di uccidere, di Max Strata

 (fonte: Facebook)


Chi va di frequente nei boschi, chi si inoltra nel fitto della vegetazione per seguire un sentiero abbandonato o per spirito di avventura, prima o poi incontra una trappola micidiale: i lacci di acciaio che i bracconieri posizionano nei punti di passaggio di cinghiali e caprioli ma che inevitabilmente finiscono per stringere anche tassi, volpi, istrici o addirittura un lupo e perfino un cane o un gatto che si sono allontanati da casa.

Quando il laccio scatta, si chiude su una zampa o su un'altra parte del corpo e non c'è più scampo. Si tratta di una forma di caccia particolarmente vile e non selettiva che non ha niente a che fare con quella esercitata dalle residue tribù native per altri motivi e in contesti completamente differenti.

domenica 18 aprile 2021

Popolazione umana, di Guido Dalla Casa

 (fonte: Rassegna Stampa di Arianna Editrice)


   La Terra può vivere a tempo indeterminato se si mantiene in una situazione stazionaria, con parametri fluttuanti attorno a valori stabili, se si considerano tempi dell’ordine di quelli dell’esistenza umana sul Pianeta (non per valori molto superiori).
   Il numero massimo di umani che la Terra può sostenere dipende dal tipo di alimentazione medio e dalla quantità di consumi. L’alimentazione è importante, perché ad ogni passaggio della catena alimentare si dissipa l’80-90% dell’energia. Infatti in ogni ecosistema sano c’è posto per un leone ogni mille gazzelle, un’aquila ogni mille marmotte. Gli umani dovrebbero essere sostanzialmente vegetariani, come gli altri Primati: possono mangiare pochissima carne.

giovedì 15 aprile 2021

Rinnovabili, continuare a occupare territorio non è la soluzione: piccolo è bello!, di Fabio Balocco

 (fonte: Il Fatto Quotidiano.it)


Ricordo che diversi anni fa mi telefonò una voce anonima dalla Sicilia avvertendomi che dietro il business delle pale eoliche si nascondeva – neanche poi tanto velatamente – la malavita e mi invitava ad indagare. Io, da buon blogger, lascio ai giornalisti il compito di approfondire gli argomenti: non ne ho i mezzi e non sono neppure titolato.

Ma questa storia che le pale eoliche spuntassero come funghi, in particolare nel centro-sud della penisola, e poi magari nemmeno funzionassero come dovere e che, insomma, fossero un escamotage per prendere finanziamenti – anche da parte di imprese in odore di mafia o similari – mi sembrava plausibile.

Mi è venuto alla mente quel vecchio episodio quando ho letto su La Repubblica che è stata depositata una istanza per la posa di 190 turbine eoliche, distanziate l’una dall’altra 3,5 chilometri, per un totale installato di 2.900 megawatt, nel canale di Sicilia.

martedì 13 aprile 2021

Lettera aperta ai giovani che lottano per la salvezza della biosfera, di Bruno Sebastiani

 



Cari ragazzi,

voi avete dato vita a una rivoluzione, ed è la prima volta nella storia che una rivoluzione ha come obiettivo la salvezza della biosfera.

Questo è un avvenimento che rappresenta una svolta epocale nella vicenda umana e deve pertanto essere supportato da una base ideologica che rappresenti una svolta altrettanto epocale nella storia del pensiero.

Per tale motivo vi propongo alcuni spunti per la costruzione di una valida base ideologica.

domenica 11 aprile 2021

Inutilità della politica, di Guido Dalla Casa

(fonte: Rassegna stampa di Arianna Editrice)


Questa la risposta di Guido Dalla Casa alla provocazione rivoltagli nel post "Una via senza ritorno":

"La prima cosa che mi è venuta in mente è che non accetterei mai un incarico politico di alcun genere: penso che attraverso la politica sia impossibile risolvere, o migliorare, un problema come quello ecologico, che è poi Il problema, da cui discendono tutti gli altri. Inoltre c’è la questione insormontabile di dover influire su tutto il mondo.

Tuttavia, se vogliamo divertirci con le utopie (che sono in realtà l’unica speranza), cercherei di far uscire gradualmente l’Italia da tutta la civiltà industriale: per prima cosa, agire sui programmi scolastici, modificando alla radice le idee di progresso, civiltà, benessere (che dovrebbe essere la serenità mentale) e introducendo anche le premesse di pensiero delle altre culture umane, orientali e native.

Questo tipo di rivoluzioni del sottofondo culturale richiede secoli, e non abbiamo tanto tempo. Come esempio, quella francese e quella sovietica non erano vere rivoluzioni, anzi hanno esaltato ancora di più le premesse errate dell’Occidente: antropocentrismo, desiderio indefinito dei beni materiali, errata posizione della nostra specie in Natura, disprezzo per le altre culture.

venerdì 9 aprile 2021

Petrolvirus - Emissioni e pandemia, di Max Strata

 (fonte: Facebook)


Il nome di Max Strata si aggiunge alla lista degli "amanti della Natura" che pubblicano su questo blog. Max, si occupa di ecologia applicata e di temi ambientali dal 1989. Dopo il periodo universitario ha svolto l’attività di coordinatore di campi studio tra Associazioni internazionali di protezione ambientale. Ha lavorato in progetti realizzati dal WWF, Enti Pubblici Locali, Parchi Nazionali e Regionali. Esperto di normativa ambientale ha operato per l’Autorità Giudiziaria contribuendo a strutturare numerose attività investigative in materia di reati ambientali. Libero professionista, è docente di programmi educativi e si occupa di progettazione, formazione, controllo e applicazioni operative in materia di rifiuti, ecologia e sostenibilità ambientale. L’ultimo suo libro, “Oltre il limite. Noi e la crisi ecologica”, pubblicato da Dissensi Edizioni nel 2015, affronta il problema dell’equilibrio complessivo della vita sulla Terra, sotto ogni aspetto della nostra esistenza: salute, diritti, lavoro, economia.


L'analisi effettuata dall'Agenzia internazionale dell'energia è chiara. Dopo un anno in cui le emissioni di gas serra sono lievemente diminuite a causa del rallentamento dell'economia determinata dal Covid 19, l'uso del petrolio è in costante ripresa e nei prossimi due anni è previsto il raggiungimento di un consumo superiore ai 100 milioni di barili al giorno.

mercoledì 7 aprile 2021

Una via senza ritorno, di Bruno Sebastiani

 


Il 5 febbraio scorso La Rassegna Stampa di Arianna Editrice ha pubblicato un articolo di Guido Dalla Casa (“Allora era tutto vero”), in cui -alla luce della designazione di Mario Draghi a capo del Governo italiano- si avalla l’ipotesi che il futuro dell’umanità stia indirizzandosi verso la costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale sotto l’egida di un ristretto numero di potenti oligarchi.

Riassumo così in poche parole i concetti espressi dall’autore, essendo tali concetti ben noti e condivisi nel mondo ambientalista e da chi si riconosce nella “Deep Ecology”.

Non intendo qui argomentare pro o contro questa visione del mondo (che sostanzialmente condivido). Vorrei invece affrontare il problema da un’altra angolatura.

domenica 4 aprile 2021

Corona vs. Virus, di Stefano Ceccarelli

 (fonte: Stop fonti fossili)


Ci si poteva aspettare uno tsunami, l’impatto di un asteroide, un sisma fuori scala Richter, un’invasione aliena, un’esplosione nucleare, insomma qualcosa di dimensioni titaniche, mediaticamente appariscente, degna di un disaster movie holliwoodiano.

Oppure, per chi come me si ciba del terrore dell’attesa di catastrofi assortite innescate da sconvolgimenti ambientali e climatici già palpabili, poteva capitarci qui e ora una siccità epocale, un’alluvione devastante o un incendio inestinguibile.

Eventi questi ultimi, peraltro, che sono accaduti, accadono ed accadranno sempre più spesso di volta in volta in qualche parte del mondo ma che, per un motivo o per l’altro, hanno finora per lo più solo sfiorato le vite della parte ricca del mondo senza affondare davvero il bisturi nella carne viva.

giovedì 1 aprile 2021

Cancrismo e pandemia, di Bruno Sebastiani

 

Anonimo, Trionfo della morte

L’argomento Covid ha monopolizzato ogni discussione sul web e fuori, pertanto mi adeguo anch’io a questa “epidemia parolaia” tentando di dare un giudizio su quanto sta avvenendo alla luce della teoria cancrista, ovvero di quella visione del mondo secondo cui l’essere umano sta alla biosfera come le cellule tumorali stanno al corpo dell’ammalato di cancro.

Qualcuno potrebbe pensare che i sostenitori di una teoria così estrema vedano di buon occhio ogni azione atta a contrastare l’aggressività del genere umano nei confronti dell’ambiente.