(fonte: Il Fatto Quotidiano.it)
Ricordo che diversi anni fa mi telefonò una voce anonima dalla Sicilia avvertendomi che dietro il business delle pale eoliche si nascondeva – neanche poi tanto velatamente – la malavita e mi invitava ad indagare. Io, da buon blogger, lascio ai giornalisti il compito di approfondire gli argomenti: non ne ho i mezzi e non sono neppure titolato.
Ma questa storia che le pale eoliche
spuntassero come funghi, in particolare nel centro-sud della penisola, e poi
magari nemmeno funzionassero come dovere e che, insomma, fossero un escamotage
per prendere finanziamenti – anche da parte di imprese in odore di mafia o
similari – mi sembrava plausibile.
Mi è venuto alla mente quel vecchio episodio quando ho letto su La Repubblica che è stata depositata una istanza per la posa di 190 turbine eoliche, distanziate l’una dall’altra 3,5 chilometri, per un totale installato di 2.900 megawatt, nel canale di Sicilia.