(fonte: Facebook)
- Un blog dalla parte della Natura per denunciare la nocività del genere umano
martedì 20 aprile 2021
Il piacere di uccidere, di Max Strata
domenica 18 aprile 2021
Popolazione umana, di Guido Dalla Casa
(fonte: Rassegna Stampa di Arianna Editrice)
giovedì 15 aprile 2021
Rinnovabili, continuare a occupare territorio non è la soluzione: piccolo è bello!, di Fabio Balocco
(fonte: Il Fatto Quotidiano.it)
Ricordo che diversi anni fa mi telefonò una voce anonima dalla Sicilia avvertendomi che dietro il business delle pale eoliche si nascondeva – neanche poi tanto velatamente – la malavita e mi invitava ad indagare. Io, da buon blogger, lascio ai giornalisti il compito di approfondire gli argomenti: non ne ho i mezzi e non sono neppure titolato.
Ma questa storia che le pale eoliche
spuntassero come funghi, in particolare nel centro-sud della penisola, e poi
magari nemmeno funzionassero come dovere e che, insomma, fossero un escamotage
per prendere finanziamenti – anche da parte di imprese in odore di mafia o
similari – mi sembrava plausibile.
Mi è venuto alla mente quel vecchio episodio quando ho letto su La Repubblica che è stata depositata una istanza per la posa di 190 turbine eoliche, distanziate l’una dall’altra 3,5 chilometri, per un totale installato di 2.900 megawatt, nel canale di Sicilia.
martedì 13 aprile 2021
Lettera aperta ai giovani che lottano per la salvezza della biosfera, di Bruno Sebastiani
Cari ragazzi,
voi avete dato vita a una
rivoluzione, ed è la prima volta nella storia che una rivoluzione ha come
obiettivo la salvezza della biosfera.
Questo è un avvenimento
che rappresenta una svolta epocale nella vicenda umana e deve pertanto essere
supportato da una base ideologica che rappresenti una svolta altrettanto
epocale nella storia del pensiero.
Per tale motivo vi propongo alcuni spunti per la costruzione di una valida base ideologica.
domenica 11 aprile 2021
Inutilità della politica, di Guido Dalla Casa
(fonte: Rassegna stampa di Arianna Editrice)
Questa la risposta di Guido Dalla Casa alla provocazione rivoltagli nel post "Una via senza ritorno":
"La prima cosa che mi è venuta in mente è che non accetterei mai un incarico politico di alcun genere: penso che attraverso la politica sia impossibile risolvere, o migliorare, un problema come quello ecologico, che è poi Il problema, da cui discendono tutti gli altri. Inoltre c’è la questione insormontabile di dover influire su tutto il mondo.
Tuttavia, se vogliamo divertirci con le utopie (che sono in realtà l’unica speranza), cercherei di far uscire gradualmente l’Italia da tutta la civiltà industriale: per prima cosa, agire sui programmi scolastici, modificando alla radice le idee di progresso, civiltà, benessere (che dovrebbe essere la serenità mentale) e introducendo anche le premesse di pensiero delle altre culture umane, orientali e native.
Questo tipo di rivoluzioni del sottofondo culturale richiede secoli, e non abbiamo tanto tempo. Come esempio, quella francese e quella sovietica non erano vere rivoluzioni, anzi hanno esaltato ancora di più le premesse errate dell’Occidente: antropocentrismo, desiderio indefinito dei beni materiali, errata posizione della nostra specie in Natura, disprezzo per le altre culture.
venerdì 9 aprile 2021
Petrolvirus - Emissioni e pandemia, di Max Strata
(fonte: Facebook)
mercoledì 7 aprile 2021
Una via senza ritorno, di Bruno Sebastiani
Il 5 febbraio scorso La
Rassegna Stampa di Arianna Editrice ha pubblicato un articolo di Guido Dalla
Casa (“Allora era tutto vero”), in cui -alla luce della designazione di Mario Draghi a
capo del Governo italiano- si avalla l’ipotesi che il futuro dell’umanità stia
indirizzandosi verso la costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale sotto l’egida
di un ristretto numero di potenti oligarchi.
Riassumo così in poche
parole i concetti espressi dall’autore, essendo tali concetti ben noti e
condivisi nel mondo ambientalista e da chi si riconosce nella “Deep Ecology”.
Non intendo qui argomentare pro o contro questa visione del mondo (che sostanzialmente condivido). Vorrei invece affrontare il problema da un’altra angolatura.
domenica 4 aprile 2021
Corona vs. Virus, di Stefano Ceccarelli
(fonte: Stop fonti fossili)
Ci si poteva aspettare uno tsunami, l’impatto di un asteroide, un sisma fuori scala Richter, un’invasione aliena, un’esplosione nucleare, insomma qualcosa di dimensioni titaniche, mediaticamente appariscente, degna di un disaster movie holliwoodiano.
Oppure, per chi come me si ciba del terrore dell’attesa di catastrofi assortite innescate da sconvolgimenti ambientali e climatici già palpabili, poteva capitarci qui e ora una siccità epocale, un’alluvione devastante o un incendio inestinguibile.
Eventi questi ultimi, peraltro, che sono accaduti, accadono ed accadranno sempre più spesso di volta in volta in qualche parte del mondo ma che, per un motivo o per l’altro, hanno finora per lo più solo sfiorato le vite della parte ricca del mondo senza affondare davvero il bisturi nella carne viva.
giovedì 1 aprile 2021
Cancrismo e pandemia, di Bruno Sebastiani
L’argomento Covid ha monopolizzato ogni discussione sul web e fuori, pertanto mi adeguo anch’io a questa “epidemia
parolaia” tentando di dare un giudizio su quanto sta avvenendo alla luce della
teoria cancrista, ovvero di quella visione del mondo secondo cui l’essere umano
sta alla biosfera come le cellule tumorali stanno al corpo dell’ammalato di
cancro.
Qualcuno potrebbe pensare che i sostenitori di una teoria così estrema vedano di buon occhio ogni azione atta a contrastare l’aggressività del genere umano nei confronti dell’ambiente.
lunedì 29 marzo 2021
Nucleare ed energie alternative: qualcosa di più di una provocazione, di Fabio Balocco
(fonte: Volere la luna)
Francamente non ricordo se al referendum per l’uscita dal nucleare andai a votare l’8 oppure il 9 novembre 1987. So di sicuro che votai SÌ, ma anche che non ero molto convinto. Nel senso che sì il nucleare era potenzialmente pericoloso, che sì necessitava di un governo forte, che sì c’era il problema dello smaltimento delle scorie, ma: 1) sarebbe stato logico, secondo me, attuare, a monte, una politica meno energivora, ripensando il nostro stile di vita ed eliminando gli sprechi; 2) sapevo che le cosiddette energie alternative erano nell’immediato forse più dannose per l’ambiente dell’energia nucleare.