domenica 11 aprile 2021

Inutilità della politica, di Guido Dalla Casa

(fonte: Rassegna stampa di Arianna Editrice)


Questa la risposta di Guido Dalla Casa alla provocazione rivoltagli nel post "Una via senza ritorno":

"La prima cosa che mi è venuta in mente è che non accetterei mai un incarico politico di alcun genere: penso che attraverso la politica sia impossibile risolvere, o migliorare, un problema come quello ecologico, che è poi Il problema, da cui discendono tutti gli altri. Inoltre c’è la questione insormontabile di dover influire su tutto il mondo.

Tuttavia, se vogliamo divertirci con le utopie (che sono in realtà l’unica speranza), cercherei di far uscire gradualmente l’Italia da tutta la civiltà industriale: per prima cosa, agire sui programmi scolastici, modificando alla radice le idee di progresso, civiltà, benessere (che dovrebbe essere la serenità mentale) e introducendo anche le premesse di pensiero delle altre culture umane, orientali e native.

Questo tipo di rivoluzioni del sottofondo culturale richiede secoli, e non abbiamo tanto tempo. Come esempio, quella francese e quella sovietica non erano vere rivoluzioni, anzi hanno esaltato ancora di più le premesse errate dell’Occidente: antropocentrismo, desiderio indefinito dei beni materiali, errata posizione della nostra specie in Natura, disprezzo per le altre culture.

venerdì 9 aprile 2021

Petrolvirus - Emissioni e pandemia, di Max Strata

 (fonte: Facebook)


Il nome di Max Strata si aggiunge alla lista degli "amanti della Natura" che pubblicano su questo blog. Max, si occupa di ecologia applicata e di temi ambientali dal 1989. Dopo il periodo universitario ha svolto l’attività di coordinatore di campi studio tra Associazioni internazionali di protezione ambientale. Ha lavorato in progetti realizzati dal WWF, Enti Pubblici Locali, Parchi Nazionali e Regionali. Esperto di normativa ambientale ha operato per l’Autorità Giudiziaria contribuendo a strutturare numerose attività investigative in materia di reati ambientali. Libero professionista, è docente di programmi educativi e si occupa di progettazione, formazione, controllo e applicazioni operative in materia di rifiuti, ecologia e sostenibilità ambientale. L’ultimo suo libro, “Oltre il limite. Noi e la crisi ecologica”, pubblicato da Dissensi Edizioni nel 2015, affronta il problema dell’equilibrio complessivo della vita sulla Terra, sotto ogni aspetto della nostra esistenza: salute, diritti, lavoro, economia.


L'analisi effettuata dall'Agenzia internazionale dell'energia è chiara. Dopo un anno in cui le emissioni di gas serra sono lievemente diminuite a causa del rallentamento dell'economia determinata dal Covid 19, l'uso del petrolio è in costante ripresa e nei prossimi due anni è previsto il raggiungimento di un consumo superiore ai 100 milioni di barili al giorno.

mercoledì 7 aprile 2021

Una via senza ritorno, di Bruno Sebastiani

 


Il 5 febbraio scorso La Rassegna Stampa di Arianna Editrice ha pubblicato un articolo di Guido Dalla Casa (“Allora era tutto vero”), in cui -alla luce della designazione di Mario Draghi a capo del Governo italiano- si avalla l’ipotesi che il futuro dell’umanità stia indirizzandosi verso la costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale sotto l’egida di un ristretto numero di potenti oligarchi.

Riassumo così in poche parole i concetti espressi dall’autore, essendo tali concetti ben noti e condivisi nel mondo ambientalista e da chi si riconosce nella “Deep Ecology”.

Non intendo qui argomentare pro o contro questa visione del mondo (che sostanzialmente condivido). Vorrei invece affrontare il problema da un’altra angolatura.

domenica 4 aprile 2021

Corona vs. Virus, di Stefano Ceccarelli

 (fonte: Stop fonti fossili)


Ci si poteva aspettare uno tsunami, l’impatto di un asteroide, un sisma fuori scala Richter, un’invasione aliena, un’esplosione nucleare, insomma qualcosa di dimensioni titaniche, mediaticamente appariscente, degna di un disaster movie holliwoodiano.

Oppure, per chi come me si ciba del terrore dell’attesa di catastrofi assortite innescate da sconvolgimenti ambientali e climatici già palpabili, poteva capitarci qui e ora una siccità epocale, un’alluvione devastante o un incendio inestinguibile.

Eventi questi ultimi, peraltro, che sono accaduti, accadono ed accadranno sempre più spesso di volta in volta in qualche parte del mondo ma che, per un motivo o per l’altro, hanno finora per lo più solo sfiorato le vite della parte ricca del mondo senza affondare davvero il bisturi nella carne viva.

giovedì 1 aprile 2021

Cancrismo e pandemia, di Bruno Sebastiani

 

Anonimo, Trionfo della morte

L’argomento Covid ha monopolizzato ogni discussione sul web e fuori, pertanto mi adeguo anch’io a questa “epidemia parolaia” tentando di dare un giudizio su quanto sta avvenendo alla luce della teoria cancrista, ovvero di quella visione del mondo secondo cui l’essere umano sta alla biosfera come le cellule tumorali stanno al corpo dell’ammalato di cancro.

Qualcuno potrebbe pensare che i sostenitori di una teoria così estrema vedano di buon occhio ogni azione atta a contrastare l’aggressività del genere umano nei confronti dell’ambiente.

lunedì 29 marzo 2021

Nucleare ed energie alternative: qualcosa di più di una provocazione, di Fabio Balocco

 (fonte: Volere la luna)


Francamente non ricordo se al referendum per l’uscita dal nucleare andai a votare l’8 oppure il 9 novembre 1987. So di sicuro che votai SÌ, ma anche che non ero molto convinto. Nel senso che sì il nucleare era potenzialmente pericoloso, che sì necessitava di un governo forte, che sì c’era il problema dello smaltimento delle scorie, ma: 1) sarebbe stato logico, secondo me, attuare, a monte, una politica meno energivora, ripensando il nostro stile di vita ed eliminando gli sprechi; 2) sapevo che le cosiddette energie alternative erano nell’immediato forse più dannose per l’ambiente dell’energia nucleare.

sabato 27 marzo 2021

Omaggio a Sergio Orlando, poeta del sublime, di Bruno Sebastiani

 

Sergio Orlando, autoritratto

Chi segue questo blog avrà notato l'importanza che il Cancrismo attribuisce a ogni forma di espressione artistica.

Pittura, poesia e musica, infatti, patiscono meno l'influenza del pensiero razionale rispetto ad altre forme espressive elaborate dal cervello umano (filosofia, scienza, tecnica).

Nell'ambito della ricerca di espressioni artistiche in sintonia con questa visione del mondo mi sono imbattuto casualmente in un pittore-poeta morto nel dicembre 2020, Sergio Orlando.

giovedì 25 marzo 2021

Ode alla vita, una poesia di Guido Dalla Casa

 (fonte: Quantic Magazine)


Era l’estate del 1968. Mi trovavo su un prato, una radura nel bosco, in val d’Ayas. Attorno a me abeti, nuvole, suoni della vicina foresta. Mi rendevo conto di essere tutt’uno con quanto mi stava attorno. Assieme a quegli alberi, quegli scoiattoli, quegli uccellini, incorporavo un divenire.

Cento milioni di anni fa, ero un piccolo insettivoro che si arrampicava sugli alberi; un altro suo diretto discendente oggi sopravvive soltanto nel Borneo. Invece io ero diventato un Lemure, poi un Primate, e adesso ero lì a meditare.

martedì 23 marzo 2021

La bellezza salverà il mondo, di Bruno Sebastiani

 


La frase di Dostoevskij “La bellezza salverà il mondo” (L’Idiota, parte III, capitolo V) è stata interpretata in un’infinità di modi e ha fornito spunto per un gran numero di dibattiti.

Diego Fusaro, nel corso di una conferenza tenutasi a San Pellegrino Terme nel 2015 (ora presente su Youtube), ha dissertato egregiamente su questa pluralità di impieghi che ne è stata fatta.

Io qui vorrei fornire la mia interpretazione personale, non necessariamente coincidente con quella del grande romanziere russo, sempre che Dostoevskij ne abbia avuta una e non abbia posto la locuzione in bocca ai suoi personaggi unicamente come “frase a effetto” (nel corso della narrazione l’argomento non viene approfondito).

domenica 21 marzo 2021

The dark side of the smartphone, di Stefano Ceccarelli

 (fonte: Stop fonti fossili)


È opinione diffusa che la crescita della ricchezza in un mondo con risorse sempre più limitate e sempre più difficili da estrarre sarà assicurata dalla progressiva dematerializzazione dell’economia, ovvero dalla capacità fornita dalla tecnologia di realizzare prodotti con minor contenuto materiale e maggior contenuto informativo. In altri termini, la tendenza ad aumentare sempre di più il valore aggiunto dei prodotti utilizzando meno risorse materiali ed energia potrà salvarci dal collasso economico ed ecologico. O almeno, questo è quanto pensano i tecno-ottimisti. Ma è proprio così?

Un ruolo importante nel processo di dematerializzazione viene giocato dalla miniaturizzazione di molti oggetti di uso comune. Pensiamo ai computer: i primi “calcolatori” occupavano intere stanze, mentre oggi circuiti stampati e schede di pochi centimetri quadrati forniscono prestazioni incredibili, permettendo di contenere nel palmo di una mano una potenza di calcolo e di elaborazione dati inimmaginabile fino a poco fa.