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domenica 21 marzo 2021

The dark side of the smartphone, di Stefano Ceccarelli

 (fonte: Stop fonti fossili)


È opinione diffusa che la crescita della ricchezza in un mondo con risorse sempre più limitate e sempre più difficili da estrarre sarà assicurata dalla progressiva dematerializzazione dell’economia, ovvero dalla capacità fornita dalla tecnologia di realizzare prodotti con minor contenuto materiale e maggior contenuto informativo. In altri termini, la tendenza ad aumentare sempre di più il valore aggiunto dei prodotti utilizzando meno risorse materiali ed energia potrà salvarci dal collasso economico ed ecologico. O almeno, questo è quanto pensano i tecno-ottimisti. Ma è proprio così?

Un ruolo importante nel processo di dematerializzazione viene giocato dalla miniaturizzazione di molti oggetti di uso comune. Pensiamo ai computer: i primi “calcolatori” occupavano intere stanze, mentre oggi circuiti stampati e schede di pochi centimetri quadrati forniscono prestazioni incredibili, permettendo di contenere nel palmo di una mano una potenza di calcolo e di elaborazione dati inimmaginabile fino a poco fa.