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mercoledì 2 marzo 2022

La situazione precipita, di Max Strata

 (fonte: Maxstrataweb.com)


Allarmismo? Può darsi. Specialmente per chi non ha confidenza con la ricerca scientifica al massimo livello internazionale.

Per chi invece vuole approfondire e capire che cosa sta accadendo, consiglio la lettura di due significativi articoli pubblicati sulle prestigiose riviste Nature Geoscience e Proceedings of the National Academy of Sciences, in cui si affronta il tema del rallentamento della corrente del Golfo.

mercoledì 9 giugno 2021

Quei migranti da aiutare a casa loro, di Fabio Balocco

 (fonte: Volere la luna)


Uno studio del marzo 2019 del CNR denuncia ciò che era facile immaginare, e cioè che buona parte dei migranti che tentano la fortuna sui barconi nel Mediterraneo e poi approdano magari sulle nostre coste sono mossi non già da persecuzioni o guerre, ma semplicemente dalla invivibilità del loro territorio. Per cause climatiche. «Siamo stati in grado di spiegare quasi l’80% della variabilità nelle correnti migratorie verso l’Italia, prendendo in considerazione i soli dati meteo-climatici, per causa diretta e per influenza sull’ammontare dei raccolti annuali» (Comunicato stampa del CNR).

sabato 15 maggio 2021

La rana siamo noi, di Stefano Ceccarelli

 (fonte: Stop fonti fossili)


Se una cricca di psicologi malvagi si fosse riunita in una base segreta sottomarina per architettare una crisi che l’umanità non abbia speranza di risolvere, non avrebbe potuto trovare niente di meglio del cambiamento climatico” (Oliver Burkeman, giornalista)

Una rana immersa in un pentolone di acqua bollente immediatamente salterà fuori per salvarsi. Se però l’anfibio viene immerso in acqua fredda e il contenitore viene riscaldato poco alla volta, egli non sarà in grado di percepire il lento aumento della temperatura e finirà per soccombere non appena l’acqua sarà prossima all’ebollizione.

Si tratta della ben nota sindrome della rana bollita, spesso citata come metafora per illustrare come individui che sperimentano piccole modifiche incrementali in un sufficiente arco temporale tendono ad adattarsi al graduale cambiamento e a non rendersi conto delle conseguenze delle modifiche cumulative intercorse rispetto allo stato iniziale.

martedì 9 marzo 2021

Codice rosso per Gaia, di Stefano Ceccarelli

(fonte: Stop fonti fossili)


Con questo articolo inizia la collaborazione di Stefano Ceccarelli al blog de Il Cancro del Pianeta. Ecologista da sempre, Stefano ama definirsi un ambientalista ossessivo-compulsivo. Nel 2016 ha scritto "La buccia della Terra" (IlMioLibro.it), nel 2019 "I Gemelli del Cosmo" (AltroMondo Editore). Stefano è membro del Gruppo Cancrismo su Facebook. Gli articoli qui riportati sono riproposizioni di quelli di maggiore attualità e rilievo pubblicati da Stefano nel suo Blog "Stop Fonti Fossili".

Come sappiamo, la febbre non è di per sé una malattia, ma il sintomo di una reazione infiammatoria conseguente ad un’aggressione dell’organismo da parte di agenti patogeni. La febbre è dunque ad un tempo meccanismo di difesa e campanello d’allarme. Essa regredisce spontaneamente quando l’invasione dei microrganismi infettanti viene debellata, ma se l’infezione non cessa la temperatura corporea resterà alta ed eventualmente salirà ancora, fino a che l’alterazione prolungata dei meccanismi naturali di termoregolazione provocherà gravi conseguenze quali disidratazione, difficoltà respiratorie, convulsioni, insomma una serie di reazioni a catena che condurranno prima o poi alla morte del paziente.