(fonte: Rassegna Stampa di Arianna)
Premesse
Nel pensiero
corrente, gli eventi sono stati inquadrati di norma in una visione del mondo
che considera l’umanità staccata dalla Natura e in costante progresso nel
tempo. Al vertice di questo progresso si troverebbe l’attuale civiltà industriale,
nata nella cultura occidentale da un paio di secoli.
Alla luce
della situazione attuale della Terra, questo paradigma è insostenibile, ma
continua ad essere largamente di maggioranza, al seguìto della tumultuosa
espansione dell’Occidente, che esporta ovunque il suo delirante primato
dell’economia.
Possiamo riassumere i mali del mondo, conseguenza della civiltà attuale e in avanzata inesorabile, con queste voci: sovrappopolazione, distruzione di ecosistemi terrestri e oceanici, perdita di biodiversità, alterazione dell’atmosfera e del clima, consumo e degradazione di territorio, sostituzione di materia inerte al posto di sostanza vivente, plastica e pesticidi ovunque, alterazione dei cicli vitali del Pianeta, accumulo di rifiuti sulla terra e negli oceani.