La teoria cancrista,
secondo cui l’umanità è divenuta un tumore sulla Terra, consta di tre testi
base (“Il Cancro del Pianeta”, “Il Cancro del Pianeta Consapevole” e “L’Impero del Cancro del Pianeta”). A questi ora se ne aggiunge un quarto, “Rivelazione – Discorso alle cellule malate”.
Qualcuno può domandare:
ve ne era bisogno? la teoria non era stata già sufficientemente sviluppata nei
tre saggi sin qui pubblicati?
Ebbene, non solo di questo quarto volume vi era bisogno, ma di ogni altro ulteriore che uscirà in futuro, scritto da me o da chi vorrà aderire alla teoria.
L’enorme mole di testi e di dottrine che Homo sapiens ha prodotto in cinquemila anni di storia per giustificare e glorificare la sua superiorità su ogni altra specie non può essere certo confutata con i pochi argomenti racchiusi in un volumetto di 200 pagine.
È dunque necessario
produrre idee su idee, ragionamenti su ragionamenti, ciascuno finalizzato a
rovesciare l’insana tesi secondo cui è nostro diritto sottomettere ogni
elemento della natura.
In questa ottica si
inserisce ora “Rivelazione – Discorso alle cellule malate”, libro che intende aprire gli occhi di Homo
sapiens facendo leva sui falsi miti costruiti dalla ragione e poi dalla
ragione ripudiati.
L’uomo, infatti, sin dalla
sua uscita dallo stato di natura ha iniziato a costruire intorno a sé un
castello ideologico sempre più complesso al fine di dare un senso alla propria
esistenza e di giustificare il proprio diritto di supremazia sugli altri viventi.
Animismo e miti si
sono nel tempo trasformati in Grandi Favole (alias “religioni”), le quali hanno
governato il mondo fino a qualche secolo fa e che ancora tanta influenza hanno
in alcune aree del Pianeta.
Ma la cosiddetta “civiltà”
contemporanea ha voltato le spalle a questo tipo di costruzioni ideologiche e l’essere
umano ha pressoché smesso di ricercare il senso della propria esistenza, dedicandosi
interamente al godimento dei beni materiali.
È così caduto il velo
che nascondeva la nostra vera natura di cellule tumorali, ma non ce ne siamo
resi conto.
Abbiamo edificato “L’Impero del cancro del Pianeta” e grazie alle sue rigide strutture
organizzative riusciamo a sfamare otto miliardi di uomini con trenta miliardi
di animali (che in attesa della macellazione devono essere a loro volta sfamati)
e con una infinita quantità di vegetali (per produrre i quali le foreste scompaiono
anno dopo anno e lasciano il posto a sconfinati campi di monoculture).
Questo Impero non
potrà vivere a lungo e la sua caduta sarà la più rovinosa della storia.
Per aprire gli occhi
a chi non vuole guardare questa realtà avevo già scritto “Il Cancro del Pianeta Consapevole”.
Ma, poiché l’egoismo
antropocentrico continua imperterrito a dilagare, a quel libro ora si aggiunge “Rivelazione – Discorso alle cellule malate”.
In quest’ultima opera
la “Rivelazione” finale ruota intorno al concetto de “i limiti dell’intelligenza”
(al quale è dedicato un intero capitolo). Questo concetto è fondamentale nella
teoria cancrista, secondo solo al concetto dell’abnorme evoluzione subìta del
nostro cervello.
Se quest’ultima ci ha
trasformati in cellule tumorali, i limiti dell’intelligenza ci impediscono di
edificare strutture artificiali equilibrate e durature come quelle naturali che
abbiamo distrutto.
Questi limiti,
oltretutto, non ci consentono di innalzarci alla conoscenza delle verità
ultime, e questa, in estrema sintesi, è la Rivelazione finale che il mio saggio
intende offrire all’attenzione dell’uomo contemporaneo.
Nel libro,
ovviamente, il ragionamento è assai più articolato e complesso, con una
conclusione “a sorpresa”.
Al termine del “discorso”,
infatti, si giunge alla conclusione che
il contenuto del messaggio “rivelato” altro non è che la riproposizione in
termini attuali di quanto era contenuto nelle antiche dottrine mistiche “apofatiche”
(nel mio articolo “Apologia dell’Apofatismo” vi è una sommaria descrizione di queste ultime).
Questo concetto de “i
limiti dell’intelligenza” è di una tale importanza che in un prossimo futuro
gli dedicherò un apposito saggio.
Tutti i maggiori
filosofi hanno discettato intorno alle enormi potenzialità della ragione umana
e hanno costruito ambiziosi castelli ideologici per tentare di scalare il
cielo. Basti pensare alle varie le dimostrazioni razionali dell’esistenza e
onnipotenza di Dio.
Qualcuno, per la
verità, ha avvertito che oltre a un certo limite non era possibile andare (in
particolar modo gli appartenenti alle citate dottrine “apofatiche”), ma i più
hanno ignorato questi avvertimenti e si sono inoltrati fin nei più impervi
sentieri dell’essere.
A questo orgoglio
intellettuale ha fatto da contraltare un analogo orgoglio scientifico, e il
combinato disposto di queste due devastanti funzioni cerebrali ha dato vita
alla più rovinosa aggressione al corpo del Pianeta.
Cellule sane (animali
e vegetali), rocce, terra, sottosuolo, nulla è stato risparmiato dall’aggressività
del cancro del Pianeta, neppure le acque dei fiumi e del mare, né l’aria del
cielo.
Forse non siamo più
in tempo per salvare la biosfera, ma qualunque sia la nostra sorte non possiamo
esimerci dal tentare di fare ogni sforzo per raddrizzare l’imbarcazione che sta
affondando. Arrendersi prima del tempo significa solo accelerare la fine.
Ben venga dunque la “Rivelazione”
della nostra vera natura e ogni altro messaggio finalizzato a conseguire il
medesimo obiettivo.
E ben vengano le
manifestazioni di consenso e di supporto nei confronti di chi sta dalla parte
della Natura contro l’antropocentrismo dilagante.
E forse poi ci sarà il quinto:"la nostra fine consapevole". Resta da capire se ci sia un qualche vantaggio nell'essere consapevoli.
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